FAQs

Le domande frequenti dei nostri clienti

Occorre solo voglia di apprendere un nuovo sistema di fare comunicazione, documentarsi quanto necessario
per impostare correttamente la configurazione sul ricetrasmettitore e usare internet per scoprire
tutte le possibilità che questi nuovi sistemi permettono.

NO! Ogni protocollo (es. DSTAR per la marca ICOM, C4FM per YAESU) ha le sue regole e le sue configurazioni. Il vantaggio è che oggi, trasmettendo su un ripetitore in DSTAR ad esempio, si può parlare anche con chi ha apparati radio con altri protocolli in uso.

Non si parla di sistemi migliori o peggiori, ma più recenti, più diffusi, con diverse funzionalità.

È come dire se ha senso tornare alla televisione analogica e al telefono a gettoni.

Prima di accenderla occorre leggere bene il manuale (questo per tutte le radio),poi va inserito il proprio nominativo quando richiesto e documentarsi sul ripetitore radio più vicino affinché sia possibile fare ascolto e capire come funziona il sistema digitale.

NO! Occorre sapere che la nostra voce (in formato digitale) arriva al ponte ripetitore, poi da questo viene instradata sul network via internet fino ad arrivare a dei server che gestiscono la comunicazione. È' chiaro che occorre rispettare delle tempistiche prima di premere il PTT, avere tutte le configurazioni corrette sul ricetrasmettitore e sapere dove voglio arrivare a trasmettere.

Gli apparati radio possono essere uguali. In ambito radioamatoriale tutte le comunicazioni devono essere in
chiaro e nel caso del DMR occorre richiedere un ID per identificare il nostro nominativo nella rete.

Non sempre. Nel mondo ICOM (protocollo digitale DSTAR) e Yaesu (protocollo digitale C4FM/Fusion) gli apparati sono provvisti di VFO e tutte le funzioni possono essere gestite direttamente sul dispositivo. In DMR alcuni apparati radio necessitano del software di programmazione, ma è normale perché questo sistema di comunicazione nasce per un utilizzo civile.

Assolutamente NO. È possibile anche parlare "in diretta", ovviamente la distanza sarà conforme al territorio.

Si, è possibile sempre la comunicazione in analogico, ma non sempre il relativo ponte ripetitore è configurato per tale sistema.

Per il DSTAR, oltre al nominativo occorre gestire il campo UR con la scritta CQCQCQ, impostare lo shift del ripetitore e nel campo RPT1 e RPT2 vanno inseriti il nominativo del ripetitore che andiamo ad usare. Per il C4FM va inserito nella radio, la prima volta, il proprio nominativo e poi si può scegliere su quale "room" (stanza, conferenza) andare a parlare interrogando il ponte ripetitore con appositi comandi (Tasto DX sulla radio). Si consiglia sempre di leggere con attenzione il manuale d'uso della radio e di documentarsi da un amico o su internet. Con i sistemi digitali si può parlare con tutto il mondo.

Sono bande di frequenze radio. Le frequenze HF vengono usate per collegamenti "punto - punto" a lunga distanza, anche tra nazioni e continenti. Le frequenze VHF e UHF sono impiegate dai radioamatori e da tantissimi altri usi e servizi civili e militari, aeronautica e navale.

Identifica una antenna che opera su più bande di frequenze, ad esempio: Una antenna multibanda per i 10,15 e 20 metri in HF descrive la possibilità di operare sulle frequenze dei 28 Mhz, 21 Mhz e 14 Mhz. Le diverse frequenze sono molto influenzate dalla propagazione delle onde radio nell'arco della giornata. Una antenna VHF/UHF indica che lavora sia sui 144 Mhz che sui 430 Mhz (e relativa larghezza di banda).

Vuol dire che tale antenna ha una larghezza di banda di 70 Mhz e può lavorare, ad esempio, con un relativo guadagno sia nella parte delle comunicazioni dei servizi militari e civili (intorno ai 420 Mhz) che su quella radioamatoriale (430-440 Mhz).

Dipende dall'impiego. Se vogliamo coprire con sicurezza una certa zona posta ad una specifica visuale da noi (o dall'impianto emettitore) allora si una una direttiva, diversamente una omnidirezionale per una copertura circolare.